Diminuire i debiti? Oggi si può, con la legge salva-suicidi. Guarda i video
Quanti artigiani, agricoltori, commercianti o semplici privati, schiacciati dai debiti, sono in difficoltà e rischiano di perdere tutto, persino la casa dove abitano? Quanti di loro, messi in difficoltà dalla pressione fiscale e dalla crisi, hanno pensato almeno qualche volta di farla finita? Alcuni ci sono anche riusciti e le loro storie sono state raccontate sui trafiletti di qualche giornale, sul web o in tv.
Che le piccole e medie imprese italiane, così come le ditte individuali, in balìa delle tasse cui far fronte, siano spesso costrette a ritardare il pagamento dei fornitori i quali naturalmente a loro volta devono far fronte alle proprie spese, è purtroppo una realtà. Si genera così un circolo vizioso che rischia di trascinare alcune attività al fallimento.
Esiste una procedura, non a tutti nota, che permette di rinegoziare il debito con fornitori, banche e con Equitalia, con una riduzione possibile fino al 60%.
Si tratta della legge 3/2012, detta anche legge salva-suicidi, che disciplina il piano di ristrutturazione del debito.
Se ne sono occupate anche Le Iene con un servizio firmato da Mauro Casciari.
La normativa prevede la rinegoziazione del debito e il blocco degli espropri, rimodulando, anche con sconti notevoli, l’importo. Un esperto contabile stila un realistico piano di rientro che deve essere accettato dai creditori i quali di solito hanno tutto l’interesse a farlo. Hanno l’interesse:
– le banche perché il rientro è comunque più redditizio della eventuale vendita all’asta;
– i fornitori perché ottengono agevolazioni fiscali, incassando meno di quanto gli spetterebbe;
– Equitalia perché difficilmente avrebbe maggiori beni su cui rifarsi, in alcuni casi.
Di seguito il Presidente di DECIBA (Dipartimento Europeo di controllo degli Illeciti Bancari), Gaetano Vilnò, spiega come appellarsi alla legge salva-suicidi.
Casa pignorata non riesco più a pagare sono invalido
le rispondo in privato al suo indirizzo e-mail