Mutuo e surroga: la rivincita del tasso fisso. Voi che consigliereste?
Al momento dell’acquisto di una casa attraverso un mutuo, la domanda ricorrente è: qual è il tasso migliore?
La scelta del tasso di interesse è un passaggio fondamentale nella decisione di stipulare un mutuo ed entrano in gioco variabili generali e soggettive:
– l’andamento dell’economia
– le aspettative personali sulla crescita dei propri redditi
– la predisposizione al rischio nel tempo.
Meglio una rata definitivamente fissa o rischiare ricorrendo l’opportunità di un eventuale risparmio legato al calo dei tassi?
Si potrebbe pensare al mutuo come a una barca ancorata a una baia. La lunghezza della catena dell’ancora è il tasso di interesse del mutuo, mentre l’altezza della marea è l’inflazione. Se l’inflazione è bassa, cioè se c’è bassa marea, la catena dell’ancora consente alla barca una certa mobilità. In altre parole, la banca riesce a guadagnare sul mutuo. Se invece la marea si alza troppo, cioè se l’inflazione cresce troppo, allora una catena dell’ancora troppo corta che impedisce di muoversi perché fissa, come il tasso del mutuo, rischia di far imbarcare acqua alla barca. In questo caso, la banca rischia di perdere soldi col mutuo. Ecco perché le banche hanno introdotto il tasso variabile: in questo caso l’interesse che il cliente paga sul prestito ricevuto non è più fisso e immutabile, ma soggetto alle oscillazioni del valore al quale il tasso è agganciato. Questo valore può alzarsi, e dunque far aumentare la singola rata, o calare, riducendo l’importo delle rate.
Posto che anche per gli esperti in materia è difficile prevedere in che direzione si muoveranno i tassi, fare la scelta giusta per il cliente sarebbe fondamentale per non trovarsi nella difficoltà di sostenere la rata in futuro.
Se per molti anni si era registrata la preferenza per il tasso variabile, nel secondo trimestre 2015 è aumentata invece la richiesta di mutui a tasso fisso. È quanto emerge dall’ultimo numero di Bussola Mutui di MutuiSupermarket e Crif (sistema di informazioni credizie che raccoglie i dati di oltre 70 milioni di linee di credito).
Percentuali che meritano una riflessione: la quota delle famiglie che richiede un mutuo a tasso fisso sale infatti al 46% del totale di coloro che presentano un’analisi di fattibilità, rispetto al 17% dello stesso trimestre dello scorso anno. Allo stesso tempo, diminuisce la clientela che richiede un mutuo a tasso variabile; rispetto al 73% di un anno fa, la percentuale delle richieste per questo tipo di finanziamenti scende al 50% del totale.
L’aumento di richieste a tasso fisso è presente soprattutto nel settore delle surroghe e sostituzioni di mutuo. Nel momento in cui il cliente in difficoltà si ritrova a dover rottamare il proprio mutuo, propende per mutui a tasso fisso.
La scelta di surrogare spesso è mossa dall’intenzione di passare da un tasso variabile a un tasso fisso che dia la sicurezza di una rata costante a un tasso che non è mai stato basso come in questo periodo.
Questo comporta, in molti casi, un piccolo aumento dell’importo della rata ma pare sia la scelta di molte famiglie che preferiscono, a un eventuale risparmio nel tempo, la sicurezza di poter affrontare con tranquillità un possibile aumento dei tassi futuri. E voi, prestate attenzione alle maggiorazioni di tasso richieste dalle banche? Che tipo di mutuo avete? Col senno di poi, consigliereste oggi a un giovane un mutuo a tasso fisso o variabile?
Salve ad oggi non posso dare nessuno suggerimento in merito alla scelta del tasso perché io ho ricevuto solo una grande truffa dalla banca. In breve nel 2007 ho fatto un contratto di un mutuo per la mia prima casa al tasso variabile a 15 anni, regolato a 6misi eurobur. bene quando il tasso saliva io ovviamente dovevo pagare la rata più gonfia poi mi accorgo che nel lontana 2010 che l’addebito in conto corrente era sempre la stessa rata mi informo in filiale col direttore e non mi diede nessuna spiegazione .quindi leggendomi attentamente il contratto di mutuo ho notato che io pur avendo sottoscritto un mutuo variabile non posso scendere sotto il 5,10 %. Mi chiedo se e possibile trattare con quest e banche o persone grazie a risentirsi
In relazione alla sua richiesta le consigliamo di valutare a mezzo di una pre analisi il suo contratto di mutuo. Non c’è fretta, trattare prima non serve a nulla, ma c’è tutto il tempo di valutare se i conteggi di estinzione sono stati effettuati correttamente.