Quanto costa affrontare una vertenza per usura e anatocismo
Quanto costa affrontare una vertenza su usura e anatocismo
Ormai prosegue la moda di fare causa alle banche per anatocismo.
Questo è dovuto alle numerose sentenze emerse dopo la legge di stabilità del 2013 entrata in vigore nel 2014, che ha visto il Tribunale di Milano essere il primo ad avere preso posizione in materia di anatocismo ordinando alle banche la restituzione degli interessi maggiorati.
Registriamo ogni giorno richieste dai nostri lettori che ci chiedono chiarimenti in merito a questo argomento, e la domanda principale è:
Ma quanto costa affrontare una vertenza su usura e anatocismo?
Cominciamo con le tasse che non mancano mai: il contributo unificato (che varia a seconda del valore della causa e degli aggiornamenti delle tabelle ministeriali : da un minimo di 43 euro a un massimo di oltre 1.686 euro, il bollo (da 27 euro), le spese di notifica della citazione (poche decine di euro), il costo del consulente tecnico per la perizia iniziale e quello dell’avvocato specialista della materia che redige l’atto legale in conformità della perizia tecnica ( econometrica); queste due ultime voci sono senz’altro le variabili più importanti e il costo professionale dipende dai professionisti ai quali ci si rivolge: attenzione, non sempre ( forse mai) risparmiare è un guadagno, i professionisti quelli seri e competenti si fanno pagare.
Facciamo un esempio: valore della lite di euro 240.000,00
Contributo unificato euro 759,00 + Bollo euro 27,00 + spese notifica citazione =
Euro 800,00 circa – a questa cifra occorre aggiungere i costi professionale che, come abbiamo potuto verificare interpellando diversi professionisti, sono una variabile importante e si può quindi arrivare ad un minimo di euro 4.000,00 sino a cifre molto più alte.
Occorre tenere presente che durante il corso del giudizio, il magistrato potrebbe (ma non è detto) addebitare sull’attore l’anticipo da pagare al consulente tecnico d’ufficio (CTU) nominato dal giudice (dato che spesso il giudice non ha esperienza in materia) per la perizia ufficiale.
Consigliamo quindi di agire SOLO se le somme da recuperare sono consistenti, che il “gioco ne vale la candela”…per capirci, e c’è anche da tener presente che in caso di esito positivo del giudizio, il giudice con ogni probabilità accollerà alla banca soccombente tutte le spese legali, comprese le somme anticipate dalla parte attrice, in questo caso la vittoria è totale.
Domani scriveremo di come iniziare l’iter di contestazione extragiudiziale con la vostra banca, cercando di contenere i costi ai minimi termini provando ad evitare la via giudiziaria.
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