Risparmiatori vincono contro Poste, iniziati i primi Risarcimenti.
Caso Buoni fruttiferi, la carica dei 20 risparmiatori e la vittoria contro Poste.
Questo il titolo con cui alcuni giornali hanno parlato di questo articolo su Poste Italiane
L’ Avvocato: “ho fatto incassare a un mio cliente di Novara quasi 200 mila euro“.
Sopra l’immagine dei I buoni postali che sono stati contestati dai risparmiatori per i buoni fruttiferi postali a tassi dimezzati, mentre si prepara la quotazione in borsa di Poste italiane, una bella grana per le Poste.
Parliamo di quei famosi buoni postali che i genitori, ma più spesso i nostri nonni ( per i fortunati nipoti), regalavano un po’ per tradizione e un po’ perché li ritenevano ASSOLUTAMENTE sicuri, un piccolo risparmio che offriva rendimenti certi; si presentavano come assegni con su scritto “Un milione” e sul retro una serie di simboli che spiegavano a grandi linee come il capitale fosse destinato alla rivalutazione di anno in anno per 3 decenni emessi tra il 1974 e il 1986 con la serie M.N.O.
Ma proprio nel 1986 un decreto del governo aveva dimezzato i rendimenti dei buoni postali e quasi tutti i risparmiatori non se ne sono accorti, almeno fino a quando non si sono recati in Posta per incassare.
Ed ecco che entra in gioco l’avv. Maria Buffoni di Novara che con il Movimento dei consumatori ha messo in piedi una piccola “class action” facendo ricorso al giudice di pace di Savona che si è pronunciato dando ragione ai risparmiatori, almeno in primo grado, ora si attenderà la Cassazione ma i clienti di Poste Italiane hanno già i “soldi in tasca”.
Le Poste dichiarano la loro correttezza avendo applicato la legge, a loro dire, ma il giudice ha validato la contestazione mossa dall’avvocato relativamente alla “variazione unilaterale dei tassi”, un comportamento sanzionabile, come si è visto ancora una volta, perché rappresenta un evidente violazione degli obblighi contrattuali e del principio di buona fede contrattuale“.