Islanda combatte la corruzione bancaria!
Islanda combatte la corruzione bancaria!
Ragnar Grimsson, presidente dell’Islanda: “Perché le banche sono considerate la Santa Chiesa dell’economia moderna? Perché le banche private non sono come le compagnie aeree o delle telecomunicazioni che possono andare in bancarotta se gestite in modo irresponsabile? La teoria della necessità di salvare le banche è una teoria dei banchieri a loro proprio
beneficio, per poi caricare di imposte e austerità la gente. I cittadini delle democrazie liberali non accetteranno questo a lungo termine”.
Dopo questa dichiarazione il parlamento islandese ha capito che le banche sono aziende come tutte le altre ( cosa che noi continuiamo a sostenere da sempre) e ha deciso di trattarle come è normale trattare qualsiasi altra impresa. Per questo ha creato un organismo di controllo finanziario per monitorare realmente il loro comportamento.
Le conseguenze sono state inevitabili: nei giorni scorsi, cinque banchieri a capo di due tra le maggior banche nazionali, Landsbankinn e Kaupþing, sono stati condannati a pene detentive perché giudicati colpevoli di aver contribuito direttamente al crollo dell’economia del 2008.
I dirigenti, secondo quanto riportato da Islanda Magazine, sono stati condannati a pene da due a cinque anni ( la pena massima per crimini finanziari è sei anni, ma la Corte Suprema sta valutando di alzare questa soglia ) per reati che vanno dalla manipolazione del mercato all’appropriazione indebita fino alla violazione del dovere fiduciario.
Con questi sale a 26 il numero dei banchieri (quasi sempre dirigenti di importanti imprese finanziarie), condannati a scontare pene detentive: fino ad ora sono state emesse condanne per un totale di 74 anni di carcere, come ha riportato Jay Syrmmopoulos su activistpost.com.
Quello dell’Islanda, purtroppo, è ad oggi un caso isolato ( e non è difficile immaginare per quale motivo i maggiori media europei e americani non hanno diffuso la notizia ).
Cosa accadrebbe se anche in Italia o in Europa, invece di concedere finanziamenti senza tenere conto delle norme comunitarie e dei bilanci in perdita, invece di concedere alle banche il potere di vendere ciò che non hanno (perché è questo che la legge prevede), invece di creare un soggetto pubblico come la Bad Bank per assorbire e scaricare sui cittadini il peso degli investimenti sbagliati effettuati da dirigenti e banchieri senza scrupoli, si decidesse di trattare queste aziende per quello che sono: semplici imprese a scopo di lucro?
E a proposito di usura sui prodotti bancari, quelli che toccano direttamente le tasche degli italiani, mutui finanziamenti e conti correnti, cosa succederebbe se i tribunali in Italia mettessero in discussione una volta per tutte il ruolo di Bankitalia e le sue direttive che sono finalizzate esclusivamente alla tutela delle banche? Ne vedremo certamente delle belle….
Ricordiamo che Il 13 marzo 2015 il governo Gunnlaugsson per il tramite del ministro degli esteri Gunnar Bragi Sveinsson ha comunicato alla presidenza di turno dell’Unione europea ed alla Commissione europea il ritiro della domanda di adesione, sarà per questa autonomia nei confronti dell’Europa e dagli Stati Uniti che sono stati capaci di prendere giusti provvedimenti legislativi in materia bancaria?
www.risarcimentomutui.it – www.disinformazionebancaria.it – www.movimentorevolution.it – www.rimborsobancario.it – www.equistop.it – www.sdebitamento.it – www.deciba.it – www.ilfalsoquotidiano.it