Inghilterra Italia : 7 – 0 sulle banche
Inghilterra Italia. Certo non è una partita di calcio né di tennis, ma se ci fosse un incontro tra legislatori inglesi ed italiani questi ultimi, noi, perderemmo altro che 7 a 0, anche 70 o più a 0!
Il nostro è un “bel paese”, lo dicono tutti, sopratutto lo dicono i banchieri, i top manager pubblici, gli amministratori pubblici, i nostri politici, i mega imprenditori che operano in Italia ma NON pagano le tasse in Italia…Si è un gran bel paese.
Ci corre l’obbligo di avvisare i banchieri e manager/consulenti bancari italiani, magari quelli che hanno già grandi esperienze sul nostro territorio, da MPS a Pop Vicenza a Banca Etruria ecc… di evitare l’Inghilterra, magari anche per le vacanze ( non si sa mai).
Già perché quello è un paese pericoloso, lì si finisce davvero in galera e se ti danno una pena la sconti sino all’ultimo giorno.
Si, forti delle esperienze passate, gli inglesi hanno varato la legge che prevede il carcere per i banchieri che provocano il fallimento delle loro società con comportamenti scorretti, compresa l’errata gestione del rischio anche “solo” per negligenza, e per i casi più gravi (e da noi con tutto ciò che è accaduto nei soli ultimi 2/3 anni potremmo fare un bell’elenco di casi gravissimi), pene sino a 7 anni di carcere e multe senza limiti; si potranno toccare anche i bonus e gli stipendi, compresa la liquidazione.
Si la vedo dura per i nostri cari banchieri, italiani e non, che “operano” in Italia – da noi dopo che hai rubato puoi prenderti anche una lauta liquidazione, si certo forse si apre un inchiesta che durerà in eterno, fino alla prescrizione del reato e alla peggio si arriva ad un patteggiamento di 4 soldi, e tutti vissero felici e contenti.
Pensate che il cancelliere George Osborne, colui che ha voluto fortemente questa legge (arrivata non senza contrasti anche nel Palazzetto di Westminster), ha osato affermare che «è sbagliato che le persone che rubano in un negozio siano messe in galera e che ai cattivi banchieri, invece, non sia chiesto di pagare il conto» – cioè ha detto una frase che noi ripetiamo da sempre, stupefacente!
In Italia sottoscriviamo contratti di acquisto azionari, obbligazionari, di mutuo, finanziamento, derivati a gogò, conti correnti con fido molto spesso alle peggiori condizioni, e senza saperlo; solo i più attenti, ma anche furbi, fanno controllare questi contratti perché hanno capito l’antifona, ovvero che data l’altissima percentuale di contratti illeciti ed anomali (si parla di oltre l’80%) conviene richiedere il risarcimento prima in via stragiudiziale e poi in giudizio alla banca, perché pur mettendo in preventivo di affrontare periti e legali il risultato è quasi sempre ULTRA CONVENIENTE –
– cioè, di solito siamo abituati a valutare positivamente un investimento, come remunerativo, quando investendo 100 ho come ritorno un rendimento di almeno il 3% (con i parametri attuali) –
– se invece prendiamo ad esempio un mutuo, del valore di 100.000,00 euro di capitale, sul quale in una durata media di 25/30 anni dovrò restituirne almeno altrettanti, altri 100.000,00(parliamo quindi di un classico mutuo dove in una durata lunga, dai 20 ai 30/35 anni se chiedo 100 di mutuo ne devo restituire almeno altri 100 di interessi, senza calcolare altri costi accessori, ma la stessa cosa vale per conti correnti affidati su cui ho pagato per diversi anni diverse migliaia di interessi) ed è un contratto che presenta gravi anomalie di carattere usurario, dove il Taeg ad esempio in alcune fasi del contratto sfora il tasso soglia di legge, quel contratto diviene e deve diventare, “gratuito” per legge ( la 108/96), che non vuol dire che non pago più niente, nemmeno il capitale, ma che devono essere rimborsati tutti gli interessi pagati, ed azzerati quelli futuri. Capite bene? Cioè, se ho già finito di pagare ad esempio tutto il mutuo l’anno scorso ( la prescrizione è decennale vale quindi anche se l’avessi chiuso nel maggio 2006) mi devono restituire i 100.000,00 euro di interessi pagati perché pagati su un contratto anomalo, illegale, fuori legge.
Comprendete bene che questa è una occasione più unica che rara, che può capitare probabilmente una volta nella vita (e lo speriamo bene perché ci auguriamo di sottoscrivere contratti equi e trasparenti), quella di invertire le regole del gioco – di solito devo investire 100 per guadagnarne 2, 3 o 4 – con una situazione bancaria di questo genere rischio invece di investire 2, 3 o 4 e guadagnare 100!!!
Ma questi sono i casi “belli” da affrontare, poi ci sono quelli “drammatici”, con decadenze del beneficio dei termini, precetti, atti di pignoramento e danno invasivi alle famiglie e aziende toccate da queste perversioni del sistema bancario che
distruggono il nostro tessuto sociale, lasciando strascichi devastanti di cui il nostro sistema politico non ha ancora compreso la gravità, o forse l’ha compresa troppo bene e per questo motivo continua a favorire questo potere economico non rendendosi conto di essere alla loro mercé, e quando non serviranno più saranno gettati come uno straccio sporco in un cesto di immondizia.
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