IMPRENDITORI E SOFFERENZE BANCARIE: BANCHE AD ALTO TRADIMENTO
Da quanto tempo sentiamo parlare di sofferenze bancarie sui giornali, sui telegiornali, in radio?
Sofferenze bancarie.
Montepaschi di Siena a cui in una sola notte sono stati trovati 20 miliardi di euro, le Banche Venete salvate dal Fondo Atlante (soldi nostri), Unicredit che ha bisogno di una iniezione di liquidità di 20 miliardi di euro, giusto per citarne alcune.
Ma della sofferenza dei risparmiatori e degli imprenditori vessati e truffati, dei piccoli risparmiatori, pensionati che hanno messo tutta la loro liquidità, i loro risparmi nelle mani del fiduciario locale, il proprio direttore di banca o un suo funzionario, della gente che a seguito di questa lista di default chi ne parla? Chi se ne interessa?
Della sofferenza di imprenditori e famiglie che a causa dell’ingordigia di guadagno delle banche di cui si fidavano, sono finiti sul lastrico, certamente non per colpa solo della banca; la crisi e fattori esterni sono sempre delle concause, ma la banca spesso ha dato “la botta di grazia” mettendo in ginocchio i loro clienti, costringendoli a rientri forzosi in una settimana, richieste strumentali, incoerenti e ovviamente impossibili da immaginare se non “pensando male”, ovvero, intanto la banca ha una ipoteca su beni immobili o altre garanzie, chiudiamo il rubinetto e ci vendiamo i beni all’asta.
Ed è quello che succede quotidianamente, e in DECIBA quotidianamente ci destreggiamo a difendere le famiglie da questi abusi e questi soprusi, perché qui non si tratta più di rispettare la legge da parte delle banche, ma di rispettare le norme che le banche si scrivono da sole, contrariamente a quanto prescrive la legge 108/96 e l’art 1815 che invece non lasciano spazi ad equivoci in merito alla pratica usuraria su un finanziamento bancario.
Il nostro è un lavoro di controllo della regolarità o meno, matematica e legale, dei vari contratti bancari, solo dopo averne accertato i presupposti, il lavoro passa in mano ad altri professionisti super-attrezzati delle competenze maturate.
Abbiamo visto come le sofferenze bancarie sono state create dai banchieri i quali hanno rubato e fottuto i loro piccoli clienti e non i loro partner, i loro “grandi clienti” e gli amici degli amici.
I manager bancari come premio si sono dati stipendi e liquidazioni d’oro, sino al giorno prima di abbandonare la nave che affondava, e la politica, gli enti di controllo come la Consob e Bankitalia SPA (su quest’ultima poi lasciamo perdere, non dovrebbe nemmeno essere citata tra gli organi di controllo) cosa hanno fatto?
Nel frattempo abbiamo assistito a centinaia di suicidi di imprenditori massacrati sia dalla crisi che dalle banche, IN UN TOTALE SILENZIO DELLE TELEVISIONI PUBBLICHE E PRIVATE AD ECCEZIONE DI LA 7 E RAI 3 ( Report) – i politici della televisione pubblica hanno tutto l’interesse a farci guardare SANREMO, così come Mediaset ha interesse a parlare di calcio mercato e del Milan (ahimè è pure la mia squadra del cuore dopo il Bari e il Trani).
I banchieri beccato con le mani in pasta, devono ora conquistare le prime pagine dei giornali perché indagati per usura a fronte delle richieste che ci arrivano da centinaia di imprenditori e famiglie che contestano la presenza di usura contrattuale, e se il magistrato apre le indagini e l’attività procede con apposita CTU che, numeri alla mano, dà ragione al cittadino usurato, all’imprenditore, allora il giudice imparziale deve condannare ai sensi della legge 644 i vertici apicali chiamati a rispondere delle loro responsabilità di comando del codice Penale e risarcire poi i danni nel civile, sia quelli patrimoniali che NON patrimoniali.
La sentenza epocale emessa da un giudice coraggioso che ha condannato per la prima volta in Italia i vertici apicali delle Ferrovie dello Stato dopo la strage di Viareggio, apre una “autostrada” sulle cause di usura bancaria per i giudici che hanno così dei precedenti circa le responsabilità a 360 gradi degli amministratori.
Girarsi dall’altra parte mentre i commerciali impartiscono linee di comportamento alle filiali bancarie Non deve più passare come una valida giustificazione ed una attenuante, gli amministratori hanno il dovere del controllo dei loro sottoposti, punto e basta! Chi sbaglia deve pagare, quando sbaglia nostro figlio o un nostro collaboratore sbagliamo noi, in qualità di genitori o di imprenditori, e paghiamo; che paghino tutti allo stesso modo, che la giustizia sia GIUSTA!