Anatocismo: nove banche condannate per interessi illegittimi. Ecco quali
Nove banche sono state condannate, in tribunali diversi, per non aver applicato il divieto di anatocismo, in vigore da gennaio 2014.
Le banche, infatti, nonostante l’entrata in vigore della nuova formulazione dell’art. 120 Testo Unico Bancario continuano ad applicare interessi illegittimi.
Il reato contestato è appunto l’anatocismo, una pratica evidentemente diffusa, pur essendo espressamente vietata dal codice, ovvero la produzione di interessi sugli interessi passivi maturati nei contratti bancari.
Dall’inizio del 2014 sarebbero oltre 2 miliardi di euro.
Eppure il comma 2 riformulato parla chiaro:
“Il CICR (Comitato Interministeriale Credito Risparmio) stabilisce modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in essere nell’esercizio dell’attività bancaria, prevedendo in ogni caso che:
a) nelle operazioni in conto corrente sia assicurata, nei confronti della clientela, la stessa periodicità nel conteggio degli interessi sia debitori sia creditori;
b) gli interessi periodicamente capitalizzati (contabilizzati) non possano produrre interessi ulteriori che, nelle successive operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale”.
Invece gli interessi ulteriori sono stati calcolati eccome. Nove banche sono state condannate per questo nel giro di pochi mesi, sei negli ultimi giorni. E altre sentenze sono in arrivo a breve.
Le sentenze coinvolgono i più grandi nomi del settore bancario e sono arrivate da diversi tribunali: in aprile, è intervenuta la corte di Milano contro Ing Bank, Banca Popolare di Milano e Deutsche Bank. Le condanne per anatocismo, ai danni dei clienti, sono proseguite per Banca Regionale Europea, Intesa Sanpaolo, Banca Sella e Unicredit. E ieri la corte di Milano ha condannato IWBank e Fineco. Nell’occhio del ciclone anche Banca del Piemonte, Cariparma e Bnl. Si attende la valutazione del loro operato.
Le sentenze confermano l’illegittima capitalizzazione degli interessi passivi da parte delle banche e ciò che stupisce è l’indifferenza delle istituzioni e degli organi di vigilanza che, invece di intervenire come organi preposti alla funzione, rimangono immobili di fronte alla mancata applicazione del divieto.
L’invito a tutti i consumatori, contribuenti, imprenditori, in particolare a tutti coloro con un conto corrente dal 1° gennaio 2014 in rosso o con un fido in corso o con un conto scoperto è quello di chiedere la restituzione degli interessi anatocistici pagati fino a oggi.
La legge è dalla parte del cittadino. È però necessario che sempre più persone lo sappiano e se ne rendano conto. Solo così sarà possibile contrastare lo strapotere delle banche che, con i risparmi dei loro clienti e con tutti gli interessi illegittimamente applicati finora, hanno costruito un impero che forse, piano piano, sta cominciando a sgretolarsi. E tanti sono i colpi ben assestati in arrivo.
Le banche quando vedono che sei con l’acqua alla gola ti concedono il fido tu ci csschi amche perche’ne hai bisogno per mandare avanti la yua attivita’e parlo di San Paolo e Bnl sono dri ladei
cosa ne pensiamo delle banche crediamo di averlo descritto abbastanza chiaramente, anche con un articolo odierno