BNL condannata a restituire 200 mila euro ad un imprenditore edile
BNL condannata. Questa volta è toccato a BNL ad essere condannata.
Protagonista il Giudice Maria Paola Costa del Tribunale di Pordenone.
La storia è la solita, un imprenditore edile strozzato dai debiti decide di far controllare cosa è accaduto sul suo conto corrente, il risultato sarà che la banca ha applicato dal 1993 al 2011 (ILLEGITTIMAMENTE) interessi anatocistici (interessi sugli interessi), interessi ultra-legali e Commissioni di Massimo Scoperto (CMS) non pattuiti ad un impresa edile di Spilimbergo.
Niente di nuovo sotto il sole… BNL si oppone e dopo la procedura di mediazione obbligatoria conclusasi negativamente, l’impresa cita la Bnl in giudizio. Il 25 maggio scorso, arriva la sentenza del Tribunale di Pordenone che condanna BNL oltre alla restituzione del maltolto, 200 MILA EURO, a rifondere all’impresa anche le spese di giudizio e di “perizia tecnico-econometrica” quantificate in circa 10 mila euro.
La banca ha tentato di difendersi con le unghie, dal nostro punto di vista tentando solo di “arrampicarsi sui vetri” cercando anche di far cadere in prescrizione i reati commessi, ma il giudice Paola Costa applicando semplicemente la legge ha respinto l’eccezione ribadendo a chiare lettere che, “il termine decennale decorre dalla data in cui è stato estinto il conto dove sono state registrate le competenze non dovute”.
L’illegittimità della capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi (il cosiddetto anatocismo) sancito dalla Cassazione nel 2010, l’illegittimità delle commissioni sul massimo scoperto, degli interessi addebitati superiori a quelli legali e delle CMS senza un accordo sottoscritto da entrambe le parti, sembrano essere leggi scritte sulla sabbia per le banche, fermo poi che nei tribunali diventano pesanti sentenze che le condannano a restituire “con gli interessi” il maltolto.
E questa ennesima sentenza, sottolinea il segretario nazionale DECIBA Ilario Fabiano, fotocopia una serie di principi ribaditi e ormai consolidati in giurisprudenza e che, negli ultimi 16 anni, hanno portato alla condanna di molti Istituti di Credito a risarcire i correntisti di quanto illegittimamente addebitato loro sui conti correnti, quelli affidati e quelli collegati al conto originario come l’anticipo fatture, SBS ecc….
Queste informazioni servono a dimostrare che i correntisti, i Clienti delle banche, non devono aver timore di agire nei loro confronti quando queste non hanno rispettato le norme vigenti; spesso le banche sfruttano l’ignoranza e la buona fede delle persone attraverso i loro “portavoce”, il direttore o il funzionario di filiale, magari fingendosi anche “amico del cliente”; dobbiamo essere consapevoli che questi sono semplicemente dei “commerciali”, devono cercare di fare cassa per il loro datore di lavoro; la banca non è un ente di beneficenza purtroppo.
So cosa pensate> ma sono così stupidi se rubano sapendo poi di essere certamente condannati?
Tutt’altro che stupidi sono, è una questione di matematica semplice, provate a riflettere: se la banca si avvicina sistematicamente ai tassi soglia di usura (quelli che non dovrebbe mai superare) e li supera, ma solo 4 clienti su 100 controllano i conti, e di questi solo 1 su 4 procede anche solo in stragiudiziale (negoziazione senza l’intervento di un Giudice), cosa conviene fare alla banca “commerciale”? Voi che fareste? Lasciateci le vostre considerazioni…
Leggete anche questo articolo dove un imprenditore è stato risarcito anche per danni non patrimoniali www.disinformazionebancaria.it/2599/arriva-la-sentenza-shock-le-banche-tremano. che, in materia di Illegalità commesse dalle Banche, è stato uno dei più diffusi.
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