Cartella esattoriale: debiti annullati per un contribuente.
Cartella esattoriale: debiti annullati per un contribuente.
Questa volta è stata la commissione Tributaria Regionale di Salerno che si è espressa ancora una volta a favore di un contribuente Equitalia.Si tratta di una cartella esattoriale che secondo il contribuente non gli è mai stata recapitata, nonostante a questa fossero seguite una decina di avvisi e intimazioni di pagamento.
I Giudici di primo grado avevano deciso che bastavano delle fotocopie per concretizzare l’obbligo di adempimento, precisando che non era sopraggiunta la prescrizione; ma l’intervento della CTP ha rimesso tutto in discussione, dichiarando che le suddette copie si riferivano ad atti interni dell’Agenzia delle Riscossione ( tali sono da considerarsi gli estratti di ruolo che la stessa Equitalia rilascia agli sportelli), e non alla cartella esattoriale.
Preso atto della fondatezza delle ragioni della CTP. la commissione ha deliberato che la dimostrazione della notificazione di un atto può essere data soltanto con il deposito dell’originale dell’atto completo della relazione di notificazione, e quando la relazione di notificazione è separata dall’atto, è necessario fornire la prova del collegamento tra la notificazione e l’atto».
In un paese normale queste cose non succedono, a meno che non si vogliano far succedere.
In un paese normale è giusto pagare le tasse, ma i meccanismi burocratici devono essere semplici e trasparenti per i contribuenti, tali da permettere anche alla persona meno scolarizzata di comprendere il valore del suo debito reale, il valore degli interessi reali, i costi eventuali moratori e accessori, il tutto “condito” da una regola civile e morale che si chiama “buon senso”.
NON è buon senso “ricamare” un debito con cifre di interessi e costi vari che in qualche anno riescono a superare il capitale, NON è buon senso NON far comprendere al contribuente, NON è buon senso tanto altro ancora ma sorge spontanea una domanda – A QUALCUNO PIACE CHE LE COSE RESTINO TALI?
Perché se così fosse ci sarebbero delle spiegazioni – nei meandri delle mille leggi, dei mille regolamenti e normative e quindi delle mille interpretazioni chi ne trae vantaggi, il piccolo e povero contribuente o i “grandi contribuenti”?
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