Fallimenti in Italia: nel primo semestre 2015 fallite in media 53 imprese ogni giorno
Fallimenti in Italia. Dal 2009 a oggi sono fallite in Italia 82500 imprese, di cui 7293 solo nel primo semestre 2015.
La Lombardia si conferma la regione d’Italia in cui si registra il maggior numero di fallimenti, con 1.513 casi nei primi sei mesi del 2015, un’incidenza del 20,7% sul totale in Italia. Dal 2009 a oggi si contano 18.091 imprese lombarde fallite.
La seconda regione più colpita è il Lazio, con 906 imprese chiuse nel 2015 e un’incidenza sul totale in Italia del 12,4%. Segue la Campania con 666 casi e una relativa incidenza del 9,1%.
È quanto emerge dall’analisi dei fallimenti in Italia, aggiornata al secondo trimestre 2015, realizzata da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nella business information.
All’ultimo posto della classifica c’è la Val d’Aosta con solo 9 fallimenti, un totale di 85 fallimenti dal 2009, ma con una incidenza delle sue imprese di solo lo 0,1% sul complesso Italia.
I settori più colpiti dalla crisi sono edilizia e commercio: nel settore edile si contano addirittura 1.838 fallimenti in questi primi 6 mesi dell’anno. Nel commercio al dettaglio hanno chiuso 377 “ristoranti e bar”, 264 imprese di “abbigliamento e accessori”, 125 “alimentari”, 112 “negozi di arredamento e articoli per la casa”.
Rispetto al giugno 2014, sono stati registrati 808 fallimenti in meno da parte delle aziende italiane, ma non si può certo parlare di svolta o superamento della crisi. Nei primi sei mesi del 2015 sono fallite in media 53 imprese ogni giorno, poco più di 2 ogni ora. I posti di lavoro persi sono comunque più che raddoppiati rispetto al 2008: un incremento percentuale del 136 per cento.