Il Fisco controlla tutti i nostri movimenti
Il Fisco ormai controlla tutti i conti correnti degli italiani: dai saldi a tutti i nostri movimenti.
I nostri dati saranno visibili in tempo reale, visto che non si tratta soltanto di mettere in evidenza versamenti, prelievi, certificati di deposito, rapporti fiduciari, carte di credito e di debito, buoni fruttiferi, numero degli accessi alle cassette di sicurezza e vendita e acquisto di oro e altri metalli preziosi.
Soprattutto andranno a conteggiare l’importo delle somme a credito nel corso dei 365 giorni, indipendentemente da quanto il deposito o il conto sono attivi.
Per capirci, se prima a chiusura annuale del conto il saldo era 100,00 euro, ora il parametro che verrà considerato NON è più questo ma l’importo risultante dalle somme della colonna “ENTRATE” del conto corrente, da cui si estrapolerà la “giacenza media”, il parametro più utile al fisco per stabilirà quanta ricchezza è transitata da quel conto corrente, ad esempio se ho versato 1.000,00 euro mese per 12 mesi il parametro iniziale è 12.000,00.
Questa è la nuova modalità di calcolo, mettendo così fine al “finto bilancio” di chiusura conto annuale, per poi “rifocillarlo” dimostrando che l’anno precedente non si era detenuta nessuna somma per poter così accedere ad esempio ai servizi agevolati, a cui in realtà non si avrebbe avuto diritto semplicemente presentando un valore Isee più basso di quello reale.
D’ora in avanti le informazioni finiscono direttamente nel database dell’Inps che le può utilizzare per il calcolo dell’indicatore.
La rivoluzione avviata a gennaio con il nuovo modello Isee, sta dimostrando l’efficacia del calcolo della giacenza media: il solo annuncio dell’introduzione di un indicatore veritiero (non più auto-certificato) ha fatto da deterrente ai furbetti. Alcuni problemi emergono invece per i disabili e gli studenti in merito alla poca comunicazione degli enti locali per le soglie che danno diritto alle prestazioni agevolate.
Numeri alla mano, nel 2015 la componente patrimoniale è quasi raddoppiata, passando da meno di un settimo (13,6%) a più di un quinto (20,5%).
Questa mossa però non è rivolta solo ai più furbi, ma a tutti i contribuenti che rientrano completamente in questo sistema – a regime dal 2016 –ogni 15 febbraio le informazioni relative ai saldi, ai movimenti e alla giacenza media dei conti correnti non riguarda solo i contribuenti alle prese con l’Isee.
Le cose sono cambiate da quando si faceva fede al rapporto tra spese sostenute ed entrate, ora il SISTEMA può fare un’analisi più completa del cosiddetto “rischio evasione”. Nel caso il Fisco dovesse rilevare operazioni sospette ( come uno svuotamento o riempimento repentino del conto), l’ente avrà il diritto di chiedere spiegazioni al contribuente che dovrà’ fornire adeguati chiarimenti.
Obbiettivo che può sembrare giusto, ma allo stesso tempo poco nobile perché c’è un’evidente intromissione nella privacy finanziaria di ogni cittadino, proprio come da mesi andava minacciando il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, “Niente più blitz clamorosi per stanare gli evasori fiscali, è più semplice chiedere di avere maggiore accesso ai conti correnti bancari”.
Quindi, se prima si aveva lo scopo di selezionare contribuenti che presentavano evidenti anomalie fiscali, adesso ci si concentrerà a elaborare i dati per masse individuando e monitorando i comportamenti a rischio”.
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