Investire nell’azienda oggi.
Investire nell’azienda oggi è diventato veramente un terno al lotto, nel senso che potreste chiedere un importante somma di denaro alla vostra banca “di fiducia”, ma che poi, si potrebbe rivelare sbagliato e forse anche deleterio per la stessa nel caso non riusciste a far fronte alle rate di un mutuo o del finanziamento richiesto.
Quindi..come si potrebbe fare un investimento con minima spesa e massima resa?
Avete mai sentito parlare di anatocismo e usura bancaria? Non vergognatevi se non sapete, i media tacciono ( manipolati dalle grandi lobby ), è normale che sui classici TG delle ore 20 di ogni sera non se ne parli affatto. Vi immaginereste che succederebbe se dovessero parlare di questo argomento almeno una volta a settimana? Certo che lo immaginate…
Entreremo nel dettaglio tra poco con un articolo che ha preso spunto dall’ultima sentenza del Tribunale di Perugia che, ha condannato un Istituto di Credito per errato calcolo degli interessi sul conto corrente di un’azienda, a restituire tutte quelle somme di cui la banca se ne era appropriata illecitamente, obbligandola a restituire tutte le spese legali sostenute dall’imprenditore e anche al risarcimento dei danni subiti.
Questo è solo l’ultimo caso dei tanti già avvenuti: un’altra banca che non sa fare il suo lavoro!
Si possiamo affermare che davvero il sistema bancario è in assoluta anti-tesi con qualsiasi altro mercato commerciale, le prove sono evidenti a tutti, pensateci un pò… mentre in qualsiasi settore commerciale c’è una maggioranza delle aziende che si attiene a tutti i principi etici e professionali ( l’elenco di questi principi è lungo e lo tralasciamo volutamente) e solo una minoranza è “fuori dal coro”, nel sistema bancario accade esattamente l’opposto, è davvero INCREDIBILE.
La conclusione è semplice, quasi banale ci dice il segretario nazionale dell’associazione DECIBA, il rag. Ilario Fabiano al telefono con noi: “”alle banche conviene! molto semplice! Conviene approfittare dei loro Clienti, conviene applicare tassi ai limiti dell’usura, conviene strutturare i contratti con forme incomprensibili e quindi “capestro“, conviene perché solo il 10% in Italia ha il coraggio di intraprendere una vertenza NON necessariamente legale con la propria banca; per l’italiano fare una cosa del genere è come farlo ad una persona di famiglia, si perché l’italiano medio ha idealizzato la banca ed i suoi funzionari, ricordate quando il papà “italiano medio” costringeva il proprio figlio a studiare ragioneria in modo che poi avrebbe fatto di tutto per fargli ottenere il “posto in banca“? Signori, quello era il sogno del papà italiano, che poi è diventato anche il sogno del figlio italiano!””
Come si fa a combattere contro un sogno così ambito? Ma stiamo assistendo ad una svolta dice il segretario, la prossima settimana ci racconterà la storia di una azienda italiana che ritiene di avere fatto il miglior investimento della sua vita semplicemente “controllando i propri conto correnti, mutui e leasing“, mettendo le banche di fronte a questa evidenza e chiudendo pacificamente una negoziazione con un risarcimento a tanti zeri entrati nelle casse dell’azienda, unico neo è una plusvalenza su cui toccherà pagarci le giuste tasse.
Partiamo da qui. Calcolare gli interessi su un mutuo, un leasing, un finanziamento o su qualsiasi altro nostro rapporto con la banca dovrebbe essere abbastanza facile per le banche , visto che è il loro lavoro e che dovrebbero attenersi a rispettare la legge , ma questo sembra accadere sempre con meno frequenza.
Questa volta è il Tribunale di Perugia , che per l’ennesima volta , ribadisce che Non si possono sommare gli interessi dell’ anno precedente a quelli dell’ anno successivo , condannando così l’ Istituto di Credito per l’errato calcolo degli interessi calcolati a danno di un correntista.
Secondo quanto ricostruito in tribunale la banca alla fine del trimestre avrebbe calcolato il saldo passivo e , poi , su quello avrebbe conteggiato gli interessi. Stesso metodo di calcolo sarebbe stato fatto col trimestre successivo . Solo che in questo caso il ricalcolo dell’interesse passivo non sarebbe avvenuto solo sulla somma effettiva ma anche sul totale già maggiorato degli interessi.
Un decreto dell’estate del 2014 , chiamato “Disposizioni urgenti per il rilancio e lo sviluppo delle imprese” , ha reintrodotto il calcolo degli interessi da parte delle banche , anche se rispetto al passato cambia solo il fatto che il calcolo degli interessi sugli interessi non potrà più avvenire ogni tre mesi , ma solo ogni anno, moniteremo i criteri di applicazione.
La conseguenza è semplice : nel lungo periodo di fatto vengono applicati interessi su interessi e di fatto si paga un tasso superiore a quello nominale . In più venivano addebitate anche le famigerate commissioni di massimo scoperto che devono intendersi nulle secondo quanto espresso dal Tribunale di Perugia e non solo, nel dicembre 2015 anche Pescara si è “adeguata” ad una corretta applicazione della legge, e sempre più tribunali lo stanno facendo: che il bene stia vincendo sul male?
Troppo presto per dirlo, la maggioranza delle “toghe nere” è senza dubbio in buona fede, formata da giudici e magistrati né di destra né di sinistra, solamente di GIUSTIZIA, uomini e donne di legge, gente vera che crede in ciò che fa e che ama il proprio lavoro; purtroppo, come in tutti i settori, vi sono anche le “pecore nere” che spesso danneggiano non solo le aziende e le famiglie da una cattiva e sbagliata sentenza, ma anche la maggioranza dei loro colleghi.
Bond , swap , usura , anatocismo , tassi d’interesse , segnalazioni illegittime in Centrale Rischi. Sono solo alcuni termini bancari che molti utenti e consumatori stanno incominciando a comprendere .
Negli ultimi mesi il nostro centralino è sommerso di richieste di aiuto da parte di persone, famiglie e imprese che cominciano a vederci chiaro e vogliono a tutti i costi sapere se la loro banca si sta comportando con il principio di correttezza e buona fede che tanto paventano.
Chiedici anche tu di controllare ogni tuo rapporto con la banca; conti correnti, mutui e leasing. Quello che scoprirai potrebbe lasciarti senza parole!
Ma potresti anche scoprire che NON sei tu ad essere in debito con la tua banca, ma lei nei tuoi confronti.
Chiedete informazioni alla nostra associazione di riferimento, D.E.C.I.BA. ( Dipartimento Europeo Controllo Illeciti Bancari ), già presente in quasi ogni angolo dell’ Italia.
INFO; Mail: lombardia@deciba.it – Telefono: 02.9042.7304
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