La malefica cessione del quinto dello Stipendio.
La malefica cessione del quinto dello Stipendio. Sei consapevole di cosa hai firmato ? Apri gli occhi e controlla.
La cessione del quinto dello stipendio o della pensione costituisce una tipologia di finanziamento molto diffusa tra lavoratori dipendenti e pensionati.
I tantissimi dipendenti, soprattutto pubblici, sanno bene di cosa stiamo parlando perché spesso ne aprono più di una estinguendo a volte quella precedente, o la sottoscrivono in parallelo ad una in corso a seguito di ulteriori bisogni economici.
Ma la cessione del quinto è un vantaggio per il consumatore o per l’ente finanziatore ( banche e società finanziarie)?
Teoricamente, considerato che le garanzie prestate sono molto importanti e molteplici da parte del lavoratore, il quale cede alla finanziaria, per legge, il “quinto”, cioè il 20% della sua busta paga netta o della propria pensione, il suo T.F.R. e come se non bastasse, sempre per legge, alcune coperture assicurative ( caso morte o rischio impiego), questa tipologia di finanziamento dovrebbe essere proposta ai tassi più convenienti di mercato, invece NO!
Quindi il finanziamento con Cessione del V è un business per le banche e finanziarie? Ebbene SI, ma la festa è finita ed ora fioccano le richieste di rimborso soprattutto per i finanziamenti erogati prima del 01.07.2009, su cui è stata frequentemente riscontrata un’anomalia che potrebbe determinare il superamento del tasso soglia usura.
Già perché sino al mese di Luglio del 2009, le banche nel rilevare il T.E.G. (Tasso Effettivo Globale), che serve per verificare il superamento del tasso Soglia Usura ex L.108/96, NON hanno tenuto conto del costo della polizza assicurativa, escludendola dal calcolo del TEG.
L’associazione DECIBA ci propone un caso tipico delle decine di lamentele che quotidianamente giungono in sede, quando cioè dopo aver richiesto un finanziamento, come dall’esempio che segue, di euro 24.360,00 – il cliente se ne vede accreditare in conto meno della metà, 10.816,15, – vediamo come da una cessione del quinto che prevede una rata mensile da €.203,00 da rimborsare in 120 rate, con un TAN pari al 5,60%, un TAEG pari al 20,929%, un TEG (dichiarato) 14,898%, e con il Tasso Soglia Usura fissato al 15,105%, è possibile ricavare:
Importo rata mensile €.203,00 | Numero rate 120 | Montante lordo €.24.360,00 |
Interessi Tan 5,60% | €.5.739,99 |
Commissioni Cessionario | €.4.068,12 |
Commissioni Agente/Mediatore Creditizio | €.1.461,60 |
Oneri Erariali e Spese | €.23,20 |
Polizza assicurativa | €.2.250,94 |
Totale | €.13.543,85 |
Capitale Netto Erogato
(montante lordo €.24.360,00 – Costi €.13.543,85)
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€.10.816,15 |
Come è facile notare, la somma concretamente ricevuta è spaventosamente inferiore rispetto a quella che dovrà essere restituita, si tratta di una differenza incredibile, abnorme, dovuta all’eccessivo caricamento dei costi all’interno del contratto di finanziamento.
Ma la cosa ancora peggiore, come se i costi non bastassero ad alimentare la macchina del business, sono i tassi, che sovente e senza alcuna valida motivazione sfiorano (a prima vista) e a volte superano i tassi soglia di usura.
Insistiamo sul fatto che praticare tassi ai limiti ed oltre l’usura a soggetti deboli della popolazione, perché è proprio questa la tipologia, il target di riferimento per le cessioni del quinto, è veramente diabolico, oltre che immotivato date le garanzie in pancia delle finanziarie.
In associazione DECIBA ci consigliano di verificare tutti i contratti di cessione del quinto, in qualsiasi data siano stati stipulati e soprattutto quelli antecedenti l’ 1 luglio 2009, per verificare i tassi effettivi applicati dalla banca ed appurare il rispetto della normativa sull’usura ed il rispetto della legge 108/96, perché diversamente il prestito diverrebbe gratuito con l’obbligo di rimborsare il solo capitale o, se il prestito fosse già stato estinto richiedere gli interessi e le spese alla finanziaria/banca.
Ai sensi dell’art. 644 co. IV c.p. “per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”.
Segnaliamo le sentenze e gli orientamenti più recenti che hanno dato ragione ai consumatori considerando il costo della polizza assicurativa nel calcolo del T.E.G. e, per l’effetto, hanno riconosciuto il superamento del Tasso soglia usura dichiarando gratuito il contratto, con restituzione degli interessi, commissioni e spese.
Il Tribunale di Padova con Ordinanza del 13.03.2014
Il Tribunale di Busto Arsizio con la Sentenza n. 262 del 12.02.2013
La Corte d’Appello di Milano con la Sentenza n. 3283 del 23.08.2013
La Corte di Appello di Torino con la Sentenza del 20.12.2013
Per un controllo gratuito contattare direttamente l’associazione DECIBA inviando una mail alla segreteria nazionale – lombardia@deciba.it.
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