Cartelle Equitalia, rottamazione su MULTE, IMU e TASI
Cartelle Equitalia, rottamazione su MULTE, IMU e TASI
Ne parleremo anche stasera a rete 4 alla trasmissione di Paolo Del Debbio – Quinta Colonna.
Oggi il deposito del testo alla camera e queste le ultime novità che dovranno essere trascritte nel testo definitivo della Legge di Stabilità o nel decreto fiscale collegato.
Nel mini-condono finiranno riguardanti i ruoli consegnati ad Equitalia tra il 2000 ed il 2015, oltre alle cartelle Inps e Inail e tutte le imposte dirette, anche l’Iva, le multe stradali, l’Imu e la Tasi, ma per queste ultime la decisione spetta ai comuni i quali dovranno, entro 30 giorni dopo l’approvazione del decreto, decidere se aderire o meno all’iniziativa e pubblicarla sul loro sito internet.
Come fare richiesta?
Il contribuente che intende aderire troverà i modelli di adesione sul sito di Equitalia mentre per i tributi locali sui siti dei rispettivi comuni ed avrà a disposizione 90 giorni dall’uscita del decreto.
In quante rate?
Potrà decidere se pagare in una o più rate ma sembra che la rateizzazione massima sia di 3 o 4 rate bimestrali e comunque la liquidazione dovrà avvenire entro l’anno 2017/ 1 trimestre 2018 .
Vale anche per chi ha già in corso una o più rateizzazioni?
Si ormai è quasi certo che tutti potranno accedervi, anche coloro che hanno in corso piani di rateizzazioni con Equitalia.
Ma chi ha in corso un contenzioso?
La rinuncia al contenzioso è la condizione “sine qua non”che dovrà essere dichiarata nel momento in cui si richiede la sanatoria, il mini-condono.
Che fine farà Equitalia?
Equitalia ricordiamo nasce con il governo Berlusconi ed è operativa dal marzo 2007, compirà a breve 10 anni. Sulla sua fine non ci sono dubbi, anche se al momento siamo nella fantapolitica non ci è difficile immaginare che essendo una società pubblica al 100% non potrà per magia “sparire” con tutti i suoi 8000 circa dipendenti, molti di questi tra l’altro super pagati.
È facile immaginare un accorpamento con l’Agenzia delle Entrate, una fusione che incontrerà inenarrabili difficoltà con la conseguenza che diventerà il solito “carrozzone pubblico” italiano.
Pensate solo che le retribuzioni di una buona parte dei dipendenti Equitalia sfiora il doppio di quelli della Agenzia delle Entrate, per non parlare dei funzionari e dei dirigenti, su cui tra l’altro pende lo scandalo sollevato dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime le nomine a “dirigente” di ben 787 funzionari in quanto non avrebbero sostenuto un pubblico concorso; mentre nella Agenzia delle Entrate i dirigenti sono vincitori di concorsi pubblici, senza parlare dei sindacati che stanno aspettando Renzi alla porta, ma loro, a giudizio di chi scrive, sono un finto problema.
La domanda con cui ci lasciamo è: ma chi sino ad ora non è riuscito a pagare nemmeno le cartelle rateizzate in 5 o 6 anni ( 60 – 72 mesi) perché nel frattempo le proprie situazioni economiche sono andate peggio del previsto, come potrà pagare oggi pur scorporando interessi di mora e sanzioni in 3 – 4 rate?