Mutuo usurario: Imprenditore denuncia Banca Credito Cooperativo Adriatico

di Redazione · 03/02/2017

Imprenditore denuncia BCC per mutuo usurario. Rinviati a giudizio i vertici.

Tutto parte dalla denuncia di una imprenditrice che a seguito del controllo fatto eseguire sui rapporti bancari, in particolare su un mutuo ed un libretto di deposito, ravvisava trattamenti economici superiori ai tassi soglia consentiti.

Da qui il p.m. incarica il consulente tecnico d’ufficio il quale accerta il superamento dei tassi soglia, quindi il rinvio a giudizio per gli indagati.

Sarà un processo ad accertare la verità, almeno quella giudiziaria, su un presunto caso di usura “bancaria”. Così ha stabilito il gup Roberto Veneziano che, con l’ipotesi di reato di usura, ha rinviato a giudizio i vertici della Banca di credito cooperativo dell’Adriatico.

«In concorso tra loro», si legge nel capo d’imputazione firmato da Giovagnoni per i tre, «si facevano dare e promettere» dall’imprenditrice «interessi usurari nell’ambito di una complessiva operazione di finanziamento intercorsa tra Banca di credito cooperativo e la cliente».

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Per stabilire il costo effettivo del finanziamento non è sufficiente, ovviamente, comparare il TAEG descritto sull’atto di mutuo o conto corrente ai tassi soglia periodali, è necessario ricostruire l’effettivo tasso ( il TEG) calcolando l’incidenza di tutti i costi annessi alla stipula del contratto, un lavoro che la tecnologia in uso nelle banche dovrebbe svolgere con totale sicurezza per evitare che possano accadere fatti del genere.

È infatti più facile verificare l’esistenza di mutui usurari su contratti sottoscritti ante 2013, fino a quando la Corte di Cassazione si è ulteriormente espressa con chiarimenti che non dovrebbero più lasciare dubbi sulla materia, evidentemente qualche disattenzione c’è ancora.