Pensionato di Civitavecchia perde 100 mila euro col “salva banche”.
Morte del pensionato di Civitavecchia. Banca o Stato?! Vogliamo i colpevoli!
Ma come possiamo pensare che qualcuno pagherà per la morte del pensionato di Civitavecchia se ancora oggi, a sei anni di distanza dalla spaventosa scossa di terremoto che colpì L’Aquila, quando tra appalti e contro appalti, corruzione, edifici scadenti e imprenditori che alle 3.32 di quel maledetto 6 aprile 2009 ridevano, e dopo che la magistratura aveva inviato decine e decine di avvisi di garanzia, l’unico colpevole con sentenza definitiva per omicidio colposo per la morte di tre studenti a seguito del crollo del convitto di cui era il dirigente è stato Livio Bearzi? L’unico a pagare! E non era certo un banchiere, né un dirigente di Bankitalia e nemmeno della Consob, tantomeno un politico.
Certo è facile strumentalizzare un evento così tragico che quando avviene e quando nella circostanza c’è di mezzo una banca o Equitalia, di solito il suicida diventa tale per la conseguenza di debiti economici ormai non più sostenibili, ma l’assurdità è che in questo caso siamo di fronte ad una realtà opposta, dove il “danneggiato” dalla banca NON era un suo DEBITORE ma un CREDITORE!
Metaforicamente parlando è come se per evitare che un ladro entri in casa tua per farti del male sbarrassi tutte le entrate e invece fai entrare un amico, ma è lui a farti del male;
Ora si svegliano tutti i dirigenti politici, soprattutto dell’opposizione ovviamente.
Ci sarà la caccia ai colpevoli, durerà qualche anno, uno pagherà per tutti con l’idea di ricominciare daccapo e che finisca tutto a “tarallucci e vino”.
Nel frattempo Renzi dice che quelle banche avevano bisogno di un sostegno, di interventi immediati, si interventi immediati ma per chi? Per il sig. Boschi? Per i dirigenti e banchieri delle 4 banche?
Questa volta però hanno fatto male i conti, perché non funzionerà più l’arte del “mettere una pezza” e si ricomincia.Il mercato li castigherà tutti, e il mercato è fatto dalla gente, dai clienti, dai risparmiatori di queste banche, traditi e truffati dai loro “vicini di casa”, amici sino a pochi mesi fa.
Loro, i clienti, stanno abbandonando la nave che affonda questa volta, scappano e ritirano quello che è rimasto e che possono portare via, ovviamente, quindi le domande sono:
Come possono stare in piedi delle banche in queste condizioni? quanti feriti lasceranno sul tappeto? Quanti dipendenti rimarranno senza lavoro?
Ci sono in gioco oltre 2 miliardi di perdite con 130.000 di risparmiatori coinvolti –se il governo andrà verso la decisione del fondo umanitario si rischia di dare un messaggio per due aspetti controproducenti, il primo che tutti i contribuenti italiani pagano per tutti gli errori commessi non solo nella gestione dalle banche ma anche per i risparmiatori non correntisti che avevano scelto di investire in quegli strumenti, e il secondo aspetto è che non si capisce come, se il governo riconosce il buon operato della Consob e della Banca d’Italia che negli anni scorsi comminò 8.5 milioni di multe a queste banche, perché i soldi pubblici dei contribuenti italiani devono andare a ripianare le perdite di questi risparmiatori?
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