Polizze abbinate ai mutui: se le conosci, le eviti
Polizze abbinate ai mutui: costi elevatissimi, con commissioni che arrivano al 70% del premio, scarsa trasparenza e, spesso, sproporzionate rispetto alla durata del prestito e alle esigenze dei clienti. Molti consumatori rilevano i costi eccessivi e la quasi obbligatorietà della sottoscrizione di una polizza, come se la stessa fosse vincolante per l’erogazione del mutuo o del finanziamento. Così non è. Anzi, secondo il Codice del Consumo (art. 21, comma 3), è scorretta la pratica di obbligare il cliente alla sottoscrizione di una polizza erogata dalla stessa banca, o l’imposizione dell’apertura di un conto corrente, per erogare il mutuo.
Il cliente si trova di fronte a proposte assicurative, spesso vincolanti, dunque imposte (piuttosto che proposte), senza cioè la reale possibilità di scegliere. Polizze costosissime, a causa di sproporzionate commissioni per l’intermediario, che possono arrivare a oltre il 70% del premio. Inoltre, possono essere pagate solo a premio unico anticipato e non sempre hanno una durata pari a quella del mutuo. In altre parole, dopo cinque anni, il capitale ancora dovuto su un mutuo di trent’anni potrebbe essere ancora superiore all’80% del totale.
In tutti i paesi europei (dove la cultura assicurativa legata ai finanziamenti e ai mutui è più avveduta che da noi) si vieta il premio unico anticipato per i finanziamenti di importi notevoli e di lunga durata come i mutui.
In Italia, intanto, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) ha incontrato le principali associazioni dei consumatori e Banca d’Italia. Nell’incontro, spiega l’Ivass, è stata condivisa l’esigenza di “accrescere la trasparenza e la comparabilità nell’offerta, come fattori essenziali per garantire correttezza e quindi maggiore concorrenza nel mercato; aumentare la consapevolezza della clientela attraverso campagne educative istituzionali, da sviluppare anche con il contributo delle associazioni dei consumatori; mantenere alti i presidi di vigilanza e sanzionatori, a garanzia del rispetto della normativa vigente”.
Un premio ponderato sarebbe di circa il 2-3%, calcolato sull’importo del finanziamento, variabile in funzione delle garanzie, della durata e dell’età del richiedente. Invece, spesso, i clienti vanno incontro a premi che arrivano all’8-10%. Vi chiedete il perché? Il motivo è semplice: la banca, ricoprendo la funzione di distributore, guadagna su quelle polizze. Come difendersi? Innanzitutto il cliente ha il diritto di recesso dalla polizza. Chi sottoscrive una polizza di protezione assicurativa ha 60 giorni di tempo per esercitare il diritto di recesso e per la restituzione del premio. Il potenziale cliente potrà dunque accettare la polizza, perfezionare il mutuo, e poi recedere. La banca non potrà far nulla, perché si tratta di due contratti distinti. Il finanziamento è già avviato e proseguirà fino alla scadenza.