Risarcimenti su mutui a tassi floor a rischio
Risarcimenti su mutui. I risarcimenti degli interessi sui mutui con tassi floor interni, stipulati dalle banche europee sono a rischio; l’Europa continua a difendere le banche, a danno dei loro clienti ovviamente.
Il tasso floor, per chi non lo conosce è una specie di “assicurazione” presente nei mutui a tasso variabile; è un metodo utilizzato spesso dalle banche per garantirsi un tasso minimo (floor = pavimento) per cui se anche il tasso variabile (di solito la somma dell’euribor + lo spread) dovesse scendere sotto una certa soglia, il tasso che la banca applicherà sarà come il tasso floor ( quello minimo), una specie di franchigia al contrario.
< Per fare un esempio: mutuo a tasso variabile euribor attuale ( es 0.40%) + spread 2%= 2.40% – tasso floor 3.50 – risultato che anziché pagare il tasso previsto da contratto (in ASSENZA di tasso floor) del 2.40%, pagherò il 3.50% perché è previsto il tasso floor. >
Ovviamente il tasso floor è solo uno dei vizi contrattuali presente spesso nei mutui, nei conti correnti affidati, nei leasing e nei prodotti derivati/assicurativi; in DECIBA ne scovano tanti altri, chiamate il 02.90427304 alla segreteria nazionale oppure scrivete a segreterianazionale@deciba.it se avete qualche dubbio sul vostro mutuo, ma anche se non lo avete perché il neofita mutuatario di solito non è in grado di capire se il suo è un mutuo affetto fa usura o indeterminatezza contrattuale, altrimenti a che servirebbero gli esperti…
L’Europa difende le banche perché vuole azzerare ogni possibilità di rischio sistemico, avete presente il gioco del….. ma come sempre il lenzuolo se lo tiri dalla testa stai scoprendo i piedi, a meno che il lenzuolo non lo allunghi con iniezioni di danaro (e non sarebbe un problema tanto si stampa e Draghi ne sta stampando parecchio), cercando di mantenere gli equilibri economico-finanziari per non subire danni da iper inflazione.
Infatti nonostante la Corte Suprema spagnola decretò nulli e non validi i tassi floor di tre banche – BBVA, Cajamar e Novacaixagalicia el maggio del 2013 spiegando che le clausole non erano state determinate in modo chiaro e trasparente;
nonostante da più parti, Italia compresa e da più associazioni di consumatori questa clausola è stata considerata vessatoria;
nonostante pochi mesi fa, nel ottobre del 2015 la Corte di Giustizia Europea, invece, raccomandava alle banche il risarcimento ai clienti degli interessi che erano indebitamente stati fatti pagare su questi mutui già dal momento della sottoscrizione (quindi retroattivamente) , e di annullare la clausola floor anche per il futuro.
Leggi anche questo articolo www.risarcimentomutui.it/europa-tutelatevi-individualmente-sui-mutui-a-tasso-variabile
ecco arrivare per bocca l’avvocato generale Paolo Mengozzi della Corte di Giustizia Europea a gettare acqua sul fuoco, rilasciando un suo parere che secondo quanto riportato da MonitorImmobiliare, ha anche riacceso le attenzioni all’acquisto di titoli bancari sulla piazza di Madrid, strizzando l’occhio ancora una volta alle banche.
Il buon Mengozzi, che ricordiamo, nato nel lontano 1938 già sottosegretario al governo Dini nel 1996 e nominato giudice alla Corte di Giustizia Europea dal governo Prodi, cosa fa? Anticipa la sentenza della Corte Suprema appoggiando la teoria per cui è corretto che le richieste di risarcimento sui mutui con tassi floor decorrano solo dopo la sentenza definitiva, eventuale, e NON debba essere retroattiva in quanto pregiudicherebbe gli interessi macroeconomici di tutta l’Europa.
Allora, in pratica sottolinea che se le banche dovessero risarcire i consumatori danneggiati da questa tipologia di contratti già dalla data di stipula, la massa di danaro che servirebbe metterebbe in grave rischio il sistema bancario europeo, ma trascinerebbe di conseguenza anche tutti i consumatori, quindi “in via eccezionale, gli interessi in gioco possono giustificare la limitazione temporale degli effetti della nullità di una clausola abusiva senza che sia infranto l’equilibrio nel rapporto tra il consumatore e il professionista”- ergo> quando il gioco si fa pesante (per le banche) ogni soluzione, anche illegale, è buona per salvarle;
un po’ come dire: “in via eccezionale, se un cittadino è in una situazione di difficoltà economica può infrangere la legge, magari andando a rubare un tozzo di pane? Perché se impazzisse dalla fame o per altre patologie, potrebbe anche pensare di diventare un terrorista e fare una strage, commettendo quindi un reato ancor più grave alla società di quanto potrebbe fare se rubasse solo un po’ di pane in un supermercato.
Io non l’ho capita e voi?
Ripenso a Davigo, per chi non lo consce il presidente dell’ANM, e rimpiango di non averlo seguito già da molto prima, anzi voglio farvi rivedere questi due suoi minuti di intervista in cui spiega con una chiarezza ed una lucidità pazzesca, in tre parole, la differenza dei danni (chiamiamola la “potenza di fuoco” in termini di danni potenziali) tra un criminale qualsiasi ed una banca, sentite…
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