Risarcimento dalla banca che viola la privacy è possibile?
Un’ altra importante sentenza di Cassazione importante ai danni di un Istituto di Credito e a favore del suo correntista, quest’ultimo infatti verrà risarcito dalla Banca che ha trasmesso a terzi delle informazioni sulle sue disponibilità economiche violando quindi il Codice della privacy ( Legge n. 196 del 30 giugno 2003 ).
La vicenda vede coinvolto un funzionario di banca per avere rivelato i dati relativi alla disponibilità economica di un correntista alla ex coniuge in procinto di agire contro di lui nella causa separazione. E a pagare la cattiva condotta dell’impiegato, sarà la banca stessa.
Il primo passo che deve fare il soggetto a cui sono stati violati i propri dati è quello di rivolgersi al Garante della Privacy ( autorità amministrativa indipendente istituita dalla legge n. 675 del 31 dicembre 1996 ) che ne prenderà subito atto stabilendo la sanzione alla banca per l’illecito commesso.
La naturale conseguenza sarà un’azione di richiesta di risarcimento dei danni , patrimoniali e non, all’istituto bancario che dovrà eventualmente dimostrare di possedere lo specifico consenso che comunica il rilascio delle informazioni “top secret” sottoscritto dal cliente.
Insomma, non se ne fanno mancare nemmeno una.
Morale: stiamo attenti a mettere crocette su ogni foglio di carta che chiunque, banca compresa, ci propone mentre stiamo definendo un acquisto di un servizio o di un prodotto; si lo so che a mettere le X si fa prima che a leggere la descrizione relativa, ma a volte ci potremmo ritrovare con cattive sorprese.
www.disinformazionebancaria.it – www.movimentorevolution.it – www.rimborsobancario.it – www.sdebitamento.it – www.deciba.it – www.equistop.it – www.ilfalsoquotidiano.it