Tassi di usura applicati nei prestiti- Imprenditore costretto a ipotecare la casa
Tassi di usura applicati nei prestiti- Imprenditore costretto a ipotecare la casa
I Tassi di usura applicati nei prestiti, mutui, leasing ecc. sono la peggior malattia che oggi un soggetto singolo ,un’ azienda o una famiglia possano incontrare nel proprio percorso di vita, infatti, molto spesso questo fenomeno risulta determinante nei fallimenti delle piccole e medie imprese e peggio ancora della disintegrazione del nucleo famigliare, sono rari infatti i casi in cui la famiglia resta unita dopo aver passato anni da incubo, purtroppo.
Questa volta accade che una nota finanziaria nel torinese ( finanza & factoring ) ha applicato tassi di usura nei prestiti di un imprenditore locale. Secondo l’indagine della guardia di finanza di Torino, che ha fatto partire tre denunce e il sequestro di denaro e beni per un valore di quasi 700 mila euro, si tratta solo di uno delle centinaia di casi accertati tra decine di imprenditori e una quarantina di aziende.
La finanziaria avrebbe rilasciato un prestito di 275 mila euro all’imprenditore Pinerolese che in poco tempo si è ritrovato con un debito aggiunto di 72 mila euro ( oltre al capitale ) tra interessi e commissioni, con la conseguenza catastrofica di dovere ipotecare la propria abitazione a favore dell’intermediario per andare a risanare il debito.
L’accusa nei confronti della società finanziaria a seguito degli accertamenti degli inquirenti è di usura bancaria, dov’è appunto emerso che sono stati applicati tassi di usura nei prestiti a differenza da quanto riportato nella documentazione sottoposta ai clienti.
Per poter applicare un tasso usurario all’insaputa del cliente, l’intermediario sottoponeva per la firma un contratto dove era indicato un tasso annuale nominale (Tan) inferiore di svariati punti rispetto al Tasso annuale effettivo globale (Taeg), che comprende anche le spese per l’erogazione del finanziamento. E con qualche trucco in materia di tecnica bancaria, riusciva a far risultare tassi d’interesse sempre inferiori al “tasso soglia”.
La prima considerazione è che le tabelle trimestrali dei “tassi soglia” emanati da Banca d’Italia, già discutibili e discussi da tutte le associazioni che si interessano, insieme a noi, di questo settore, sono così alti da permettere alle banche e finanziarie di poter “lavorare” con tassi altissimi, pur restando sotto soglia.
Banca d’Italia è l’organo di controllo, ma spesso arriva prima la finanza di Bankitalia; c’è qualcosa che non funziona.
Il motivo però lo conosciamo, Bankitalia è una società per azioni i cui azionisti sono i maggiori gruppi bancari, quindi come possiamo pensare che Bankitalia vada a controllare “veramente” a casa propria?
Allora siamo noi utenti/clienti che dobbiamo prestare la massima attenzione, magari chiedendo una consulenza prima di firmare i contratti, i quali, oltre ad essere proposti con tassi molto alti, possono contenere alcune anomalie contrattuali di cui ci si rende conto solo dopo la firma.
Se avete sottoscritto un mutuo o un finanziamento o avete in corso conti correnti con affidamenti non esitate a chiedere un parere ai nostri esperti, inviateci semplicemente una mail con il vostro nome ed il motivo della richiesta, è gratuita per i nostri lettori.
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