Risparmiatori truffati anche dalle “nostre care” Poste Italiane
Care poste italiane..
Le care poste italiane a cui i nostri nonni sono ancora affezionati, chi non ricorda il libretto di risparmio che si apriva a favore dei propri figli o nipoti, oppure i buoni fruttiferi? Bei tempi quelli, rendimenti ormai dimenticati ed anche le Poste qualcosa dovevano inventarsi per distinguersi dalle banche, pur essendo anche quello.
Ed allora se ne sono inventate di cose, la Posta italiana è 3 cose dice l’amministratore delegato: è servizio postale, è servizio assicurativo, è servizio bancario e finanziario.
E gli italiani, che alle Poste ci hanno creduto, forse anche più che alla propria banca: i risparmiatori di Poste hanno fatto le polizze, hanno comperato titoli, hanno investito anche sui fondi immobiliari contando di fare un investimento sicuro,il caro amato mattone, ma dopo dieci anni il mattone l’hanno preso in testa perché hanno perso il 70%.
Certo non vorrei essere nei panni del postino o della cassiera al quale gli è stato chiesto dalla direzione di cambiare mansione, anziché mettere i timbri sulle raccomandate, pagare le bollette o prendere qualche decina o centinaia di euro per depositarli su un librettino di risparmio, di far firmare ai clienti delle polizze Unit Linked o di vendere strumenti finanziari complessi.
Un bel salto di qualità c’è da dire, se realmente fosse possibile in così poco tempo acquisire competenze adeguate per svolgere una attività professionale così delicata che prevede l’iscrizione ai relativi albi, IVASS e APF, ma dei 7000 consulenti finanziari molti non sono né laureati né iscritti all’apposito albo e la maggior parte di questi sembrano derivare dall’esercito dei 60.000 dipendenti in carica, riciclati quindi; possiamo parlare di consulenti preparati o di venditori di basso profilo?
Come sempre non generalizziamo ma guardiamo i fatti.
Riguardo al fondo immobiliare Obelisco, Poste coinvolge 7000 clienti raccogliendo 170 milioni per acquistare, vendere ed affittare immobili di varia natura, non è nemmeno difficile perché il mattone è il sogno dell’italiano medio.
Se poi gli investimenti immobiliari sono tutti come i due che vediamo in video a Roma o quello di Segrate a Milano, allora ecco perché i risparmiatori perdono il 70% se oggi vogliono rivendere la loro quota e la stessa cosa è accaduta sugli altri fondi immobiliari di Poste Italiane.
Occorre farsi delle domande: ma perché fare investimenti del genere che sono all’evidenza anche del peggior affarista del mondo investimenti fallimentari? Cosa c’è dietro? Un altro modo per comprare ciò che era invendibile?
Per collocare investimenti di questo genere che tipo di consulenti era necessario?
C’era una volta “la Posta”..
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